lunedì 25 giugno 2012

Robe da bar di Rossana Massa

Robe da bar di Rossana Massa

Rigori

La Merkel ora dovrebbe essere soddisfatta.
Abbiamo applicato la politica del rigore.




Estrapolare

Spesso si estrapola.
        Si conosce qualcuno in discoteca e lo si estrapola. No, non proviene dal chiasso, dall'omologazione, dal bicchiere di Martini che ha in mano. Si spera in un animo nobile. E' una compilation di luoghi comuni e musica scontata. Si conosce qualcuno in vacanza? Non sembra che sappia di sabbia e ghiacciolo ma abbia un sapore pieno? Invece è spuma di mare labile e inutile, è la stella alpina che a valle s'ammoscia.Sul treno è un viaggiatore, scivola via.Nell'anticamera del medico...spesso un ipocondriaco. Basta far mente locale e pensare al contesto. In una famiglia in cui i libri entrano a forza, soltanto se li spingi sotto alla porta, avrai a che fare con piccolissimi borghesi astuti  e ignoranti., rancorosi perché privi di creatività.Tra la gauche caviar troverai dei bugiardi, sinistronzi più che sinistrorsi. Sotto un fez trovi un fascista. Nel passato tutto quello che hai buttato e fa vintage, volendo... ma è un eufemismo. Non per nulla l'hai buttato.Era già vecchio allora. Ciarpame.

Nessuno cade lontano dall'albero.

Ognuno vale quanto il mercato dove l'hai incontrato.

Mai estrapolare.Rapportare.
La famiglia di provenienza.
L'ambiente in cui è avvenuto l'incontro.
La situazione in cui l'hai trovato e lasciato, perché nessuno cambia.




BAU

Arriva, si arrampica e mi chiama, raspando leggero con due grissini di zampette, arrivandomi a fatica a una gamba e allora gli faccio : MA CIAO, CANE d'UN CANE! E mi consolo del fatto che esista uno squallido mondo di umani.


E si continua ad aspettare...

Ancora preme.
Preme che un'emozione sia subito condivisa, che a qualcuno sia subito descritto un paesaggio, una vetrina, un  dolore, una goccia di bellezza. E che ci sia risposta sulla stessa lunghezza d'onda. Che ci siano minuti mormorii sulla tua bellezza o ciò che ne rimane e ancor più su ciò che è divenuta,con la rotondità sapiente dell'intelletto.Preme aver risposte alle domande che non si fanno e pensieri occupati dalla prima luce del mattino al germe della notte.A voi i mq, i figli, le cose che si raccontano agli amici, i parenti, le meschinità che vi mantengono. Schiavi di abitudini da mezza cartuccia.A me quel giorno davanti a un ascensore ( primo passo verso il ritorno) o la luce feroce di un tardo pomeriggio d'estate e un monumento che si staglia dietro una rete.Attimi fragorosi di felicità o imbarazzo. Io che sono bambola,ma me ne dispiace, frutto della tua sofferenza, dopo un pomeriggio intero a sms per dirti che sono sulle tue tracce e mi raggiungi. Io che invece un tempo mi baloccavo inutilmente con le tovaglie, non pensando di essere un albergo ma casa. Allora?Allora vanità.A chi piace l'intimo azzurro, ecco l'azzurro, reiterato fino a reincontrarci, se lo faremo. E tutto per castelli in aria.Ma in quel castello abiteremo, mio Principe.Prima o poi.



mercoledì 20 giugno 2012

I migliori

I migliori non vincono mai, non sarebbero i migliori. Essere migliore comprende una sensibilità, una fragilità di fondo che non permette che vittorie temporanee e precarie. Vincono i più forti, invece e i più forti sono inevitabilmente i più rozzi, i più grossolani,i più adattabili, i più socialmente idonei, perché la società è un merdaio. E' il famoso letamaio di De Andrè, in cui occhieggia qualche fiore qui e là, ma va fatto funzionare da chi nel merdaio si trova perfettamente a suo agio.



domenica 17 giugno 2012

TI AMO

Basterebbero due parole, per iniziare un progetto, chiudere le porte al mondo,mettersi in pace,se c'è il germe dell'interesse. "Ti amo", sennò è attività ludica e allora un Parco giochi vale l'altro, la varietà può salvare dalla noia, ma si può anche smettere di giocare. Il sesso è un gioco noioso, la mente si può però mantenere allenata all'innamoramento, ché la passione cerebrale è l'unico motore della vita.Ma attenzione: non è la richiesta di manifestazione di un pirla qualsiasi, un Re Travicello o un tipo che desidera l'attendente o l'amante patentata. Non è per metter su famiglia ( orrido giogo riproduttivo). E' incontrastata stima, è la corona per la Regina.
E se s'incontra una Regina, bisogna saperlo, non dico da subito ma presto.
Tranne in un caso: non si sia l'uomo ideale delle fantesche. E ce ne sono in giro a mazzi.Fantesche nello spirito. Canaglie assoggettate all'omologazione sociale, inclusa la ribellione alla stessa.



domenica 10 giugno 2012

Chi ci capisce è bravo

E tutti a gonfiarsi come tacchini,migliorare l'aspetto e i vestiti, tentare carriere e riuscita, avere le cose e la casa, sfoggiare cultura o danè, sfornare arrosti e bigné.Tutti a imbellettarsi, abbronzarsi, gonfiare bicipiti e curriculum per poi desiderare di piacere per quel che siamo, nudi e muti come vermi, con i pensieri spettinati.E piangersi addosso, perché nessuno, sotto il cumulo di orpelli, ci capisce...Già tanto se ti vede, millefoglie dell'esistente.Si notano più le piume di struzzo dell'essere o dell'avere,infilate irrimediabilmente nel sedere.


mercoledì 6 giugno 2012

Contributo alla statistica

Su cento persone:
che ne sanno sempre più degli altri - cinquantadue;
insicuri a ogni passo - quasi tutti gli altri;
pronti ad aiutare, purché la cosa non duri molto - ben quarantanove;
buoni sempre, perché non sanno fare altrimenti - quattro, be’, forse cinque;
propensi ad ammirare senza invidia - diciotto;
viventi con la continua paura di qualcuno o qualcosa - settantasette;
dotati per la felicità, - al massimo non più di venti;
innocui singolarmente, che imbarbariscono nella folla - di sicuro più della metà;
crudeli, se costretti dalle circostanze - è meglio non saperlo neppure approssimativamente;
quelli col senno di poi - non molti di più di quelli col senno di prima;
che dalla vita prendono solo cose - quaranta, anche se vorrei sbagliarmi;
ripiegati, dolenti e senza torcia nel buio - ottantatré prima o poi;
degni di compassione - novantanove;
mortali - cento su cento.
Numero al momento invariato.




(Wisława Szymborska)




venerdì 1 giugno 2012

Roma, 2 giugno 2011. Sfilata

La nostra musica, i nostri Carabinieri.

Buon 2 giugno!

La riabilitazione di Forlani, mi mancava.E tutto per la festa della Repubblica, che non dovremmo fare, a detta di alcuni ( e tutti sul web) risparmiando i soldi della parata, perché in Emilia c'è stato il terremoto.Per lo stesso motivo, il Papa avrebbe dovuto evitare di andare a Milano. Insomma: qualcuno pensa che il Paese sia la sua famigliola.Se Pippo ha la varicella, questa sera al cinema non si va e manco in pizzeria, se magna da nonna.Un Paese non solo può, DEVE onorare le sue feste ( o meglio: celebrazioni doverose celebrazioni) civili, e la festa della Repubblica è una di queste e l'esercito ne è parte integrante. Il Papa è un Capo di Stato. Non vedo perché il Vaticano debba annullare una visita a Milano, per motivi che riguardano l'Italia. Non dovrebbe farlo, a parer mio, neppure se fosse crollato il Duomo di Milano, a maggior ragione dovrebbe andarci e concelebrare messa sulle macerie. Che Paese d'imbelli.Si può aiutare l'Emilia a rimettersi in piedi anche dimostrando che, in Italia,si sfilerebbe in ogni caso, per orgoglio nazionale.
Il coniglio mannaro, Forlani, mandato a servire alla Caritas dopo una condanna agli albori di tangentopoli ( e poi assolto in appello), esimio membro del CAF, del quale si salvò soltanto Andreotti, credo per intercessione vaticana, vede magnificato il suo comportamento del 1976. Insomma:  meglio tardi che mai,per i politici italiani. Una delle tante stranezze di una certa sinistra, quella che fa da zavorra retorica al PD.
E a nulla serve il buon senso di Napolitano, per la destra è comunista (mammaliturchi dei berluscojones) e per la sinistra è il figlio segreto del Re. Gli assomiglia e vuole far sfilare il Regio Esercito gridando "Avanti Savoia", mentre in Emilia rotolano orfane le forme di parmigiano reggiano.
L'Emilia-Romagna è l'ultima Pachamama d'Italia, tramontato l'estro industriale del nord ovest e del nord est, perché ricca di un'economia nostrana. Il danno è gravissimo, le ripercussioni si avranno eccome. Gli Emiliani pagano tasse vere, sulla produzione e non ridicoli balzelli medioevali.Se l'Emilia è ferma, l'Italia è bloccata alla faccia di quei terroni ( quanno ce vo' ce vo', questa volta se lo meritano...) che su fb mostravano gioia che la disgrazia si fosse abbattuta sulla pianura padana, dimenticando che senza di essa, il Bel Paese sarebbe un mucchio di sassi degradanti verso il mare come la Grecia e l'Albania e che in Emilia vivono molti italiani originari di altre regioni.
L'Italia è in crisi e in ginocchio? W l'Italia, Paese di novelli pusillanimi, che chiudono bottega facilmente e sputano sull'esercito ( prezzolato) tranne quando ne hanno bisogno.